COS’E’ L’ARTE TERAPIA

I principi ai quali ci ispiriamo sono stati portati in Italia fin dagli anni ’80 attraverso la Scuola  di  arte terapia Il Porto-ADEG di Torino, in collaborazione con la New York University. Tra i docenti vogliamo ricordare: Edith Kramer, Raffaella Bortino, Wilma Cipriani, Catherine Free, Elizabeth Stone, Vera Zilzer.

L’arte terapia include l’insieme delle tecniche e delle metodologie che utilizzano le attività visuali come mezzi terapeutici. L’impiego dell’arte in  terapia implica che il processo creativo sia utilizzato come mezzo per affrontare i conflitti emotivi e per raggiungere un’autoconsapevolezza e uno sviluppo personale più evoluti.

   “… Arte terapia è una parola composta, di cui la prima parte è “arte”. Perciò è necessario parlare dell’arte e non è possibile farlo senza considerare la funzione che questa ha sempre avuto nell’esistenza umana. Susan Langer in “ Philosophical skechers” scrive che la funzione primaria dell’arte è di oggettivare sentimenti e sensazioni per essere in grado di  contemplarli e capirli. 

E’ la formulazione della così detta “esperienza interiore”. Quella vita interiore che è impossibile per mezzo del pensiero discorsivo perché le sue forme sono incommensurabili con le strutture del linguaggio. In questo contesto la parola forma è essenziale. E’ l’ordine e la struttura con la quale l’espressione artistica concretizza le esperienze. Ci dà la possibilità di riconoscere, far emergere e padroneggiare l’esperienza interna.

La stretta affinità dell’arte con il processo primario, la forza dell’arte di creare organizzazioni o strutture senza imporre la “quotidianità” della vita sulle fantastiche complessità del mondo interiore dell’uomo, rende possibile la ricerca del nascosto, dell’informe, del represso, del bizzarro senza abbandonare la spinta verso la forma. In arte, infatti, la forma è la veste della verità interna. … dietro ogni sforzo dell’arte terapia ci deve essere il tentativo di mettere in condizione qualsiasi individuo di produrre materiale che comunichi in modo eloquente e vero la sua esperienza all’arte terapista…”

Edith Kramer